Grassi buoni e cattivi: differenze e benefici

I grassi solitamente vengono demonizzati quando si parla di alimentazione e salute. Ma è piuttosto importante sapere che non sono tutti dannosi, anzi, ne esistono alcuni buoni che non solo aiutano a svolgere determinate funzioni dell’organismo, ma riescono anche ad ottimizzare le performance sportive. In questo articolo approfondiremo nel dettaglio quali sono i grassi buoni e i grassi cattivi, ma soprattutto spiegheremo come riconoscerli.

Quali sono le funzioni dei grassi?

Prima di spiegare la differenza tra grassi buoni e cattivi, è bene ricordare che questa non è l’unico tipo di distinzione che esiste. Infatti, una divergenza tra grassi si effettua anche per quanto riguarda la loro provenienza. Essi si dividono in:

  • Grassi saturi, che sono i grassi che derivano dagli alimenti animali, e vengono generalmente definiti grassi cattivi. Pur fornendo lo stesso apporto calorico, aumentano il colesterolo e conseguentemente incrementano il rischio di malattie cardiovascolari.
  • Grassi insaturi, che sono i grassi che provengono generalmente da alimenti di tipo vegetale. Essi sono molto utili alla cottura o alla conservazione di alimenti.

Le funzioni che i grassi svolgono sono molteplici, ma tra tutte si evidenziano:

  • Il supporto strutturale dell’organismo;
  • Il trasporto di alcune vitamine, ad esempio la vitamina A, la K, la D e la E;
  • La collaborazione nel processo di aumento muscolare;

Dunque, è facilmente comprensibile che alcuni di essi siano essenziali per supportare il giusto funzionamento del corpo. Nei prossimi paragrafi, analizzeremo quali sono i grassi buoni e quelli cattivi.

Quali sono i grassi buoni?

Come accennato in precedenza, per grassi buoni si intendono i grassi definiti insaturi. Questa tipologia viene definita generalmente salutare per l’organismo, difatti, se consumati con moderazione, possono apportare enormi benefici al corpo. Esistono, però, delle distinzioni anche tra essi. Esistono i grassi:

  1. Monoinsaturi, sono presenti in diversi tipi di alimenti e il loro consumo permette di aumentare i livelli di colesterolo buono nel sangue così da ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. I cibi che maggiormente contengono questo tipo di grassi sono:
  • Noccioline;
  • Mandorle;
  • Burro d’arachidi;
  • Olio d’oliva;
  1. Polinsaturi, sono anche conosciuti come grassi essenziali, poiché il corpo non può produrli autonomamente. Allo stesso modo dei monoinsaturi, riducono i rischi di problemi cardiaci poiché abbassano i livelli di colesterolo nel sangue. La tipologia di grassi polinsaturi più famosa è quella degli Omega-3, che offrono un aiuto sostanzioso al cuore. I cibi che contengono maggiormente questo tipo di grassi sono:
  • Trote;
  • Sardine;
  • Salmone;
  • Sgombro;

Quali sono i grassi cattivi?

Per quanto riguarda la tipologia di grassi cattivi, vengono definiti tali perché, se consumati in eccessiva quantità, possono causare gravi problemi alla salute. Anche in questa tipologia esiste una distinzione tra:

  1. Grassi Saturi: sono di origine animale e presenti principalmente nelle carni grassose e in prodotti caseari. Consumare un’alta quantità di grassi saturi può alzare i livelli di colesterolo e far aumentare di peso. I cibi con maggiore presenza di questa tipologia di grassi sono:
  • Pelle di pollame;
  • Grasso del manzo;
  • Lardo;
  • Oli tropicali come l’olio di cocco, di palma o burro di cacao.
  1. Grassi Trans: sono presenti generalmente nei cibi fritti. Questo genere di grassi è il più dannoso tra tutti, poiché anch’essi fanno aumentare i livelli di colesterolo in maniera esponenziale. Secondo alcuni studi, consumare i grassi trans aumenterebbe anche i rischi di infarti e patologie diabetiche. I cibi che contengono maggiormente i grassi trans sono:
  • Patatine fritte
  • Ciambelle
  • Margarina

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Quanti grassi bisognerebbe consumare e quali evitare?

Nei paragrafi precedenti risulta piuttosto evidente come i grassi siano essenziali per aiutare il giusto funzionamento del corpo. Naturalmente, però, non esiste una quantità media univoca che vada bene per tutti. La quantità di assunzione dei grassi cambia in base alle esigenze di ciascuno, sono diversi i fattori da valutare, tra cui: clima, salute e stile di vita. I rischi in cui si potrebbe incorrere seguendo una dieta priva di grassi buoni sono:

  • Problemi cardiaci, poiché la presenza di grassi insaturi può aiutare a ridurre malattie cardiovascolari;
  • Indebolimento del sistema immunitario, senza il giusto apporto di grassi buoni, il corpo fa fatica ad assorbire le vitamine;
  • Mancanza di energie, dato che i grassi svolgono un ruolo fondamentale nel processo energetico, donando al corpo delle riserve di energie importantissime;

Per tali ragioni è essenziale introdurre in una dieta un buon apporto di frutta secca, pesce azzurro ed olio d’oliva; in modo tale si evitano rischi salutari e si possono addirittura ottimizzare le prestazioni sportive. Ovviamente, l’introduzione di grassi in una dieta deve essere bilanciata in modo equilibrato, per cui è importante rivolgersi ad un professionista del settore che possa scegliere il cammino migliore per ciascuno.

 

In conclusione, possiamo dire che non tutti i tipi di grassi sono cattivi. Anzi, esiste una tipologia che è essenziale per supportare le funzioni vitali e migliorare l’organismo. Per tale ragione è bene scegliere con accuratezza gli alimenti da implementare in una dieta, come ad esempio frutta secca e pesce azzurro, così da evitare rischi salutari e ottimizzare le performance sportive.

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Alimentazione

1 commento

Farotti Renato

Farotti Renato

ottimo articolo : succinto,completo e semplice, complimenti

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